Berlusconi, intesa in giunta: si vota mercoledì

La Giunta per l’immunità del Senato, dopo lo scontro di ieri sul calendario, oggi ha accolto all’unanimità la proposta del 
presidente Dario Stefano di votare mercoledì sera sulla questione della decadenza di Silvio Berlusconi. Questo è il calendario dei lavori dell’organismo: lunedì, dalle 15 alle 20; martedì, dalle 9 alle 14; mercoledì, dalle 20.30 in poi dichiarazioni di voto e voto.

«Mercoledì è un giorno che potrebbe andare bene», ha affermato il senatore Dem Felice Casson, mentre il grillino Michele Giarrusso avverte: «Mercoledì potrebbe essere una buona data, ma deve essere una data certa e senza rinvii». Dal fronte Pdl, il vicepresidente della giunta Giacomo Caliendo ricorda: «Noi eravamo per chiudere mercoledì sera o giovedì… se vogliono fare mercoledì non c’è problema». «Vedremo se riusciremo a stare nei tempi entro
mercoledì» aggiunge un’altra senatrice Pdl componente della giunta, Elisabetta Alberti Casellati. Una punta di rammarico invece, nelle parole del relatore Andrea Augello: «Ci sono troppe forze e troppe personalità che intervengono al di fuori di questa giunta e temo che difficilmente si arriverà ad una soluzione equilibrata».

Resta comunque altissimo il livello della tensione e della polemica sul voto in giunta al Senato sulla decadenza di Berlusconi. Sul fronte del Pd Massimo D’Alema commenta: «Mi meraviglia il Pdl che per Berlusconi chiede una soluzione politica. Lasciamola fuori, perché la legge è legge e si deve applicare». Sul lato opposto il ministro delle Riforme gaetano Quagliariello osserva: «Sembra quasi che in giunta si stia facendo una corrida; ho paura che lavorino perché rimanga tutto tale e quale». E Maurizio Gasparri del Pdl accusa: «Una parte del Pd ha
avvelenato il clima per far cadere il governo Letta».

L’instabilità costa cara, avverte intanto il premier Enrico Letta. La partita del Cavaliere è finita, “game over”, ribadisce il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Ma per il segretariodel Pdl Angelino AlfanoBerlusconi non si dimetterà prima del voto.

Se Silvio Berlusconi «volesse fare un servizio al Paese dovrebbe fare un passo di lato», ha detto il segretario del Pd Guglielmo Epifani. «C’è qualcosa che chi fa politica deve sapere – ha detto ancora il leader del democratici rispondendo a una domanda su Berlusconi -: la tua persona non può essere messa prima della stragrande maggioranza dei cittadini. Bisogna mettere il Paese in condizione di riprendere la propria strada, prima si risolve la vicenda meglio è per tutti». Secondo Epifani una crisi di Governo «renderebbe la credibilità del nostro Paese molto molto più debole». «Non possiamo permettercelo – ha aggiunto – e ci vuole quindi responsabilità da parte del centrodestra. Si può governare con un Governo che vive alla giornata? Certo che no. Non si può governare in questa situazione di incertezza – ha concluso Epifani – al Paese va data una speranza».

Nella riunione della giunta del Senato di oggi «sarà meglio avere l’accordo sui tempi», ha detto ancora il segretario del Pd. «Però – ha continuato – non si possono rimandare oltre ogni ragione i tempi, non credo convenga a nessuno continuare con questo stop and go, con questa fibrillazione». Secondo Epifani «in un Paese normale l’applicazione della legge non dovrebbe minare la stabilità del Governo». «Qui da noi – ha continuato – potrebbe succedere ma vorrebbe anche dire seguire una strada di irresponsabilità».

 

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