Gigli, Soprano in audizione alla conferenza dei capigruppo “Violazione della norma solo per aumentare la partecipazione”

Nola – Una violazione formale dello statuto fatta a fin di bene: ampliare la partecipazione alla Festa dei Gigli a quante più persone possibili. Sanare l’irregolarità con una modifica allo statuto stesso. Sono stati questi gli assi portanti delle argomentazioni del presidente della Fondazione Festa Gigli, Raffaele Soprano, nel corso dell’audizione presso la conferenza dei capigruppo.

Un incontro chiesto da diversi consiglieri comunali affinché il presidente dell’ente rendesse conto dell’istituzione di sette commissioni in luogo delle tre previste dallo statuto. Il riferimento è alle commissioni che affiancheranno la stessa Fondazione nel lavoro di riqualificazione della Festa.

Secondo i consiglieri che hanno richiesto l’incontro la “forzatura” ha rappresentato un netto allontanamento dalle attribuzioni spettanti alla Fondazione istituita proprio con una deliberazione del Consiglio comunale. “Ed allora perché sette commissioni al posto di tre come prevede lo statuto?” E’ stato questo l’interrogativo a cui ha dovuto rispondere il presidente Soprano.

 

“Siamo certamente ad una violazione della norma sotto il piano formale – ha dichiarato Soprano – ma quanto è stato fatto risponde unicamente ad una logica legata alla volontà di ampliare la partecipazione da parte dei cittadini al programma di riqualificazione della Festa. Anzi, come è stato anche evidenziato nel corso di una recente conferenza stampa, sono ancora diversi i soggetti, in particolare associazioni che chiedono di entrare. Visti i rilievi che ci sono stati mossi abbiamo stabilito che l’attività della Fondazione resterà bloccata fino a quando il consiglio comunale non procederà alla modifica della norma”.

 

Soprano, infatti, propone in buona sostanza una sorta di sanatoria. “Considerato che la norma in questione è stata violata unicamente per aumentare la partecipazione dei cittadini – ha spiegato ancora Soprano – e che stiamo ragionando tra persone serie che vogliono il bene della Festa, il consiglio comunale può procedere ad una modifica della norma. Da parte nostra restiamo in attesa”.

 

Ora, la palla passa al Consiglio comunale. Quella che si profila è un dibattito acceso, tra “falchi” e “colombe”: tra quanti sono convinti che si è incorso in una ingiustificata trasgressione della norma e quanti , invece, ritengono che si è agito per il bene della Festa .

 

La querelle non ha mancato di dare fuoco alle polveri della polemica anche sul web. Ma come tutti sanno è necessario superare quanto prima questo impasse che alla fine non affronta quelli che sono i veri temi relativi alla riqualificazione della Festa. Quegli stessi temi per cui la Fondazione è nata e su cui occorre lavorare non solo per centrare il sigillo Unesco, che viene dato come cosa certa, ma soprattutto per eventualmente consolidarlo nel futuro. 

Di Antonio Giuliano

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