Napoli, Steve McCurry: una mostra “senza confini”

 

Napoli – “Perché già solo il viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse, mi procura gioia e mi dà una carica inesauribile”. L’aforisma citato è uno dei più significativi del fotografo contemporaneo Steve McCurry che sintetizza al meglio l’essenza della mostra, aperta dal 28 ottobre scorso fino al prossimo 12 febbraio 2017 eallestita nel Palazzo delle Arti di Napoli (conosciuto ai più come il “PAN”).  All’interno di essa è presentato il nucleo principale delle sue fotografie più famose, assieme ai suoi lavori più recenti e altre foto non ancora pubblicate nei suoi libri. McCurry è un punto di riferimento per il suo vasto pubblico, soprattutto di giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il tempo corrente e, in un certo senso, “si riconoscono”. Da come si evince dalla mostra, egli mette in evidenza la sua attività di fotoreporter, impegnato “senza confini” nei luoghi del mondo dove si accendono i conflitti e si concentra la sofferenza di popolazioni costrette a fuggire dalle proprie terre. Il percorso di visita si apre con una sezione di foto in bianco e nero, scattate da McCurry tra il 1979 al 1980 nel suo primo reportage in Afghanistan, stato che stava combattendo contro l’invasione sovietica. In questo paese è ritornato più volte nella sua vita e, stesso da lì, proveniva la ragazza che ha fotografato nel campo profughi pakistano di Peshawar, diventata ormai un’icona della fotografia mondiale, ma anche un simbolo di pace che sembra impossibileraggiungere in un mondo pieno di crudeltà. Il suo ritratto più famoso è esposto nella mostra assieme ad altri due scatti, uno dei quali realizzati dal fotografo a distanza di 17 anni, dopo che l’ha ritrovata, al termine di una lunga ricerca. Il progetto espositivo curato da Biba Giacchetti propone un viaggio nel mondo di McCurry, attraverso il suo affascinante repertorio di immagini: dall’Afghanistan all’India, dal Medio Oriente al Sudest asiatico, dall’Africa a Cuba, dagli Stati Uniti (toccanti le foto sull’abbattimento delle Torri gemelle) all’Italia. All’interno di questo suggestivo allestimento di Peter Bottazzi si mescolano età, culture, etnie, sofferenze, gioie che il fotografo americano ha saputo cogliere con straordinaria intensità. La mostra propone, infine, a tutti i visitatori un’audioguida in cui McCurry racconta i suoi scatti in prima persona, con appassionanti testimonianze e alcuni filmati dedicati ai suoi viaggi e all’avventura della sua vita per conoscere meglio il suo modo di fotografare. Promossa dal Comune di Napoli, Assessorato alla Cultura e al Turismo e dal Pan stesso, la mostra è organizzata da “Civita Mostre” in collaborazione con “SudEst57”.

di Nicola Compagnone 

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