Nola, Archeoclub: tutti uniti per l’anfiteatro. Nel corso del convegno al Seminario, presentati gli scavi effettuati nel territorio durante l’ultimo anno

Nola – Tutti uniti per rendere l’anfiteatro romano perfettamente fruibile. E’ questa l’iniziativa promossa, nel corso di un convegno, dalla locale sezione dell’Archeoclub che per l’occasione ha lanciato anche una raccolta fondi. Il sito che rappresenta una delle eccellenze archeologiche del territorio può essere visitato solo su espressa richiesta non essendo disponibili le risorse necessarie per un’ apertura sistematica ed una manutenzione costante. Proprio per questo motivo l’associazione proponente, da sempre vicina con spirito mecenatico a tutte le vicende legate ai siti archeologici del territorio, ha evidenziato l’ opportunità di mettere insieme tutti quei soggetti che hanno interesse ad un progetto di recupero dell’anfiteatro profittando anche delle formule di defiscalizzazione previste per legge. L’anfiteatro, che rappresenta l’edificio meglio conservato della Nola romana, è ubicato nella zona nord occidentale della città, in località Masseria d’Angerio.

Notizie riguardanti gli spettacoli che si tenevano nell’anfiteatro nolano sono attestate nei manifesti pubblicitari diffusi a Pompei, e forse anche ad Ercolano, dagli editores degli stessi eventi, databili tra la prima età imperiale e l’età neroniano-flavia. In particolare, in un sepolcro ritrovato a Pompei sono riprodotte scene di combattimento tra gladiatori svoltisi a Nola.

La ricchezza delle testimonianze storiche presenti nell’area nolana ne fanno un vero e proprio museo a cielo aperto. Purtroppo le poche risorse disponibili a disposizione non rendono possibile una piena valorizzazione di quelli che sono dei veri e propri autentici tesori che meriterebbero una maggiore attenzione da parte delle istituzioni soprattutto in termini di investimenti. Fortunatamente l’interesse rispetto a questi temi è tenuto sempre alto da associazioni del territorio, di cui l’Archeclub ne rappresenta uno degli esempi maggiormente virtuosi.

Nel frattempo il passato continua a restituire, ancora oggi, preziose testimonianze delle vestigia della fulgida storia nolana. Lo stesso funzionario della Soprintendenza, Mario Cesarano, proprio nel corso del convegno di alcuni giorni fa, svoltosi presso il Seminario vescovile, ha evidenziato come solo nell’ultimo anno siano state svariate le scoperte archeologiche registrate in occasione di lavori sia di edilizia pubblica sia privata. Cesarano ha precisato come il ruolo della Sovrintendenza non è assolutamente di ostacolo alle nuove costruzioni ma di tutela di quello che rappresenta un bene comune.

I saggi preliminari ad ogni messa in opera sono funzionali alla verifica di eventuali presenze di interesse storico – artistico – archeologico. Nel caso di scoperta di materiale significativo, questo viene studiato, catalogato e asportato. Al termine di questa operazione, il programma dei lavori prosegue, così come accaduto, in maniera regolare seguendo quanto prescritto nei progetti. Variazioni possono intervenire solo nel caso ci si trovi di fronte ad elementi di straordinario valore scientifico. Lo stesso Cesarano ha sottolineato, oltre la grande perizia degli archeologici che hanno lavorato nei vari siti in questo anno, anche la disponibilità dei privati che in nessun caso hanno ostacolato i saggi della Sovrintendenza, mostrando sempre un comportamento di estrema collaborazione. Al termine del convegno sono state presentate al pubblico alcuni dei preziosi reperti raccolti e restaurati 

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