Nola, convocato il Consiglio per il rendiconto 2019. Nonostante le tensioni, la maggioranza supererà la prova

Nola – Si torna in Consiglio comunale. Questa mattina la Conferenza dei capigruppo ha fissato la convocazione per i prossimi 29 e 30 luglio alle ore 10. Una seduta fondamentale per dare seguito all’approvazione dei rendiconto 2019 e 2020, il cui termine ultimo, per entrambi, è fissato per il 31 luglio.

A quanto pare, l’iter istruttorio del rendiconto 2019 sembra essere completato ed è pronto a sbarcare in Consiglio comunale. All’ordine del giorno, oltre al rendiconto 2019, ci sarà anche il nuovo regolamento Tari ed il regolamento delle aree verdi.

Per quanto concerne il primo, già licenziato in giunta, si tratta di un provvedimento finalizzato anche a superare i numerosi contenziosi determinatisi con le aziende e le imprese della zona industriale. Il secondo, invece, fissa le modalità di affidamento delle aree verdi sia ad associazione che a privati. Si tratta di un atto molto atteso che una volta ottenuto il “disco verde” servirà anche per procedere all’affidamento di diversi parchi cittadini.

Entro il 31 non si riuscirà invece ad approvare anche il rendiconto 2020. Gli atti, in questo caso, non sono ancora completi ed è possibile che si sfori il termine ricorrendo, per forza di cose, ad un extra – time. Alla fine la maggioranza, seppur con qualche affanno, dovrebbe riuscire a superare anche questo “doppio salto”.

La tensione all’interno della coalizione resta, però, alta e le posizioni tra le varie anime non propriamente armoniche

Una certa sintesi potrebbe trovarsi proprio per consentire l’approvazione dei due importanti rendiconto, lasciando il fuoco ardere sotto la cenere.

Da poco pare essere rientrato (almeno per ora) il “caso Spampanato” che per alcuni aspetti ha rasentato il paradossale. Il 30 giugno scorso, il dirigente aveva manifestato la propria disponibilità a ritirare le proprie dimissioni, rassegnate lo scorso 18 maggio.

Il sindaco, però, aveva risposto di dover “concordare le condizioni per l’eventuale prosieguo dell’ incarico fiduciario”. A seguito di questa esternazione, Spampanato avevo ribadito le proprie dimissioni. Dopo estenuanti mediazioni lo stesso è rientrato in servizio, seppur nel silenzio generale.

A tenere banco sono ancora gli strascichi delle dimissioni del presidente della Fondazione Festa dei Gigli, Nicola Argenziano, che nella sua lettera ha parlato di pesanti ingerenze politiche rispetto alle prerogative dell’ente. Ed ancora, vi è la questione della rivisitazione della giunta che a questo punto sembra essere rinviata a settembre. Tutte scelte che determineranno ulteriori fibrillazioni con le quali sarà difficile convivere. 

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