Nola, gli addetti alle pulizie dell’ospedale incroceranno le braccia: stipendi pagati sempre in grave ritardo

Nola – Incroceranno le braccia lunedì mattina dalle sei alle dieci. Sono gli operatori addetti alle pulizie dell’ospedale di Nola che hanno deciso di “trarre il dado” dopo mesi di disagi patiti a causa dei forti ritardi nella riscossione degli stipendi. Una situazione generalizzata per l’intera Asl Napoli 3 Sud che porterà anche in altri presidi lo stato di agitazione. A proclamare lo sciopero è la sigla sindacale Usb, Unione sindacale di base, che da tempo denuncia lo stato di precarietà e difficoltà a cui sono sottoposti i lavoratori. “Abbiamo cercato a più riprese di portare l’intera questione sui tavoli istituzionali – afferma il sindacato – per addivenire ad una soluzione delle varie problematiche attraverso un confronto tra Consorzio, rappresentanza sindacale e Asl. Nonostante precisi impegni assunti la situazione non è cambiata ed i gravi ritardi nel pagamento continuano a permanere”. I lavoratori evidenziano anche lo stato di estrema incertezza derivante dai continui cambi di assunzione a cui vengono sottoposti dalle imprese che costituiscono il consorzio Seaman, soggetto che si è aggiudicato la gara per le pulizie all’interno dell’Asl Napoli 3 Sud. Dal primo novembre lavorano in “quota” alla Flash: si tratta complessivamente di circa 160 dipendenti, spalmati per l’intera Asl, di cui una quarantina sono in servizio presso l’ospedale di Nola del Santa Maria della Pietà. L’attività si svolge su tre turni, tra quanti sono inquadrati a tempo parziale e quanti a tempo pieno. Le difficoltà però sono da ricercarsi anche altrove. La sigla sindacale infatti evidenzia ancora le criticità con le quali gli operatori si ritrovano a svolgere le proprie mansioni con una dotazione di attrezzature assolutamente non adeguate al servizio e prodotti anche di scarsa qualità. Secondo i promotori dello sciopero l’adesione alla protesta, che si concretizzerà in un presidio dinanzi ai cancelli dell’ospedale, sarà buona. “Anche per esercitare sacro santo diritto di protesta abbiamo incontrato non pochi problemi – aggiunge ancora la sigla sindacale – l’azienda infatti ha diramato un documento nel quale considera illegittima la nostra iniziativa. In questo caso si sbaglia di grosso, visto che abbiamo adempiuto a tutti gli obblighi di legge previsti”. Nello stesso documento, l’azienda afferma di essere sorpresa dall’organizzazione della protesta,atteso che le problematiche discusse nei tavoli di mediazione sarebbero state risolte e che in riferimento alla questione dei ritardi nei pagamenti, questa non sarebbe dovuta a responsabilità riconducibili all’azienda stessa. “Altra argomentazione questa assolutamente priva di fondamento – ribattono ancora dal sindacato – visto che la stessa Asl ha sottolineato in un incontro dello scorso 28 ottobre e relativo alle spettanze pregresse che i lavoratori non avevano ancora riscosso, come l’azienda sanitaria avesse effettuato il mandato a favore del consorzio già il giorno 17 ottobre a cui però non era seguito alcun riscontro, così come tra l’altro si chiedeva nella missiva”. Solo alcuni giorni fa i lavoratori hanno ricevuto i vecchi pagamenti  relativi al mese di settembre. Ora però dicono basta a tutto ciò: slittamenti così cronici e gravi nella riscossione degli stipendi non sono più accettabili. 

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