Nola, liberare il centro storico dalle auto: una scelta possibile?

Nola – L’automobile oltre che incrementare l’inquinamento atmosferico domina il paesaggio urbano delle nostre città. Oramai un numero sempre crescente di città in Italia ed in Europa guarda a progetti urbani per liberare il paesaggio cittadino da smog e intasamento veicolare.  La presenza delle automobili, in particolare nei centri storici, determina un congestionamento delle piazze e delle strade alterando il paesaggio architettonico e offrendo spesso al cittadino la percezione di uno spazio urbano degradato.

Piazze e strade del centro storico prive di auto consentirebbe la “restituzione della vista” al cittadino che oggi è accecato e non riesce a percepire le proporzioni e l’architettura della proprio centro storico.  Restituire le strade alle persone come luogo dove incontrarsi, dove consumare un pasto all’aperto, dove i bambini giocano, dove l’arte è libera di esprimersi. 

Ma si tratta di un’ipotesi percorribile e condivisa?

A ben vedere neppure il cittadino è in pace con se stesso. Se da un lato si pretende di arrivare con l’auto sino alla porta della merceria, dall’altro non si tollera che si sosti davanti alla propria abitazione. Così strade e piazze sono costellate da paletti, dissuasori e fioriere di forme e dimensioni differenti che, da diversi anni e talvolta su libera iniziativa privata , sono collocati qua e là per evitare la sosta indesiderata.

Laddove non ci sono le auto, dunque, ci sono i paletti o le fioriere, dalle disparate forme e dimensioni,  che realizzano un contesto urbano poco piacevole di cui il cittadino, talvolta complice, è abituato anzi “assuefatto”.  

Anche durante la Festa dei Gigli, tutelata dall’UNESCO, le macchine da festa, rivestite e in postazione, spesso si vedono circondate da un coacervo di auto che metterebbe alla prova l’attenzione del turista più distratto. 

Allo stesso modo le processioni che si svolgono durante l’anno, che sono legate al rituale della festa, attraversano strade sature di auto in parcheggio (ad es. via Ottaviano Augusto), sminuendo la bellezza e la singolarità che spetterebbe a questi momenti.

Al bando gli autoveicoli e via a giochi di strada, alle attività delle associazioni sulle piazze e ai cittadini che riscoprano proporzioni di luoghi e i palazzi, uscendo dalla miopia e, probabilmente, apprezzandoli di più: sarebbe possibile tutto ciò? 

Nola ha un centro storico di forma pressoché ellittica, le cui distanze maggiori si estendono per poche centinaia di metri assolutamente percorribili a piedi, con ancora presenti al contorno aree da utilizzare a parcheggio. 

Non è più solo un problema di inquinamento, che comunque resta serio, ma l’effetto maggiore che le automobili riversano sulla società è il danno enorme che fanno agli “spazi sociali”. Lo afferma J.H. Crawford, tra le voci più note nel dibattito sulle città senza auto che nel suo “Carfree cities”, prendendo ad esempio la città di Venezia, ha provocatoriamente affermato che un mondo senza auto è possibile.

di Maurizio Barbato

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