Leo Club, incontro con Don Luigi Merola: “La Camorra? No Grazie”
Nola – Una serata per la legalità è stata quella promossa presso la sala consiliare del palazzo di città a Nola, organizzato dal Leo club Nola Giordano Bruno, che guidato dalla sua presidentessa la dott.ssa Veronica De Gennaro, ha approfondito un tema purtroppo ancora di estrema attualità. Una serata che ha visto come principali relatori il primo cittadino di Nola, il sindaco Biancardi, la prof.ssa Maria Grazia Del Lucia, Assessore ai Beni culturali, l’avv. Massimiliano Castellone, Presidente Aiga sezionde di Nola, la dott.ssa Maria Cristina Amoroso, sostituto procuratore della repubblica di Nola, l’avv. Angelo Pignatelli, avvocato del foro di Nola-past president Aiga Nola, la dott.ssa Veronica De gennaro, presidente del Leo club Nola G.Bruno e Don Luigi Merola, presbitero e scrittore italiano. Parlare della camorra per informare, parlare per conoscere, parlare per diffondere notizie, parlarne per sconfiggerla: questi gli scopi del convegno che cercato di smuovere le coscienze ma soprattutto di toccare i cuori dei più giovani, quei ragazzi che molte volte travolti dalle problematiche sociali e familiari, che spesso inondano il loro quotidiano, sfogano le loro paure ed incertezze nella droga oppure cercano un rifugio in persone che sembrano apparentemente normali ma che in fondo nascondono problemi ben più seri quali l’appartenenza a clan. A quel punto basta un niente per “entrare nel giro”: Si comincia, spesso per un momento di debolezza. Poi accade di non essere più capaci di uscirne. E’ la perversa spirale della camorra che prima di affascina e poi ti distrugge. Ed è proprio a quanti entrano in questa spirale, non di rado mortale, che si cerca di far arrivare un messaggio di speranza che vada oltre il lusso ed il rispetto che riverenzialmente viene ricevuto da questi giovani camorristi. “proprio per questo bisogna educare alla legalità – ricorda più volte l’assessore De Lucia- bisogna quindi educare alla civiltà. Bisogna parlare e saper discutere con chi della legalità fa il proprio abaro ”. “Bisogna debellare quell’ondata omertosa che fa parte di una cultura che dobbiamo debellare creando una società formata da bambini oggi, ragazzi ed adulti domani educati al rispetto sociale- continua l’avv. Castellone”.Tanti i punti su cui riflettere offerti dal qualificato parterre di ospiti che ha dato vita ad un vero e proprio dibattito interagendo anche con i ragazzi che liberamente dal pubblico, hanno avuto la possibilità di intervenire. Molto atteso l’intervento di Don Luigi Merla che ha testimoniato il suo quotidiano, ed ha fatto capire come anche nei piccoli gesti la camorra prova ad annidarsi nella vita delle persone e com’è difficile combatterla, come è difficile creare quella rete umana che potrebbe battere qualsiasi tipo di potere compreso quello camorristico. “Bisogna sviluppare le relazioni, rafforzare il dialogo conoscersi, provare a sconfiggere questo che può essere definito un vero e proprio cancro sociale. Bisogna essere giocatori della legalità! Non aspettare la morte per cambiare, ma cambiare per non morire.”
di Rossella Avella