Ospedale di Nola, in condizioni precarie la sala mortuaria. Salta l’incontro tra sindacati e direzione generale

Nola – Salta ancora una volta il tavolo tra la direzione sanitaria e i sindacati, la cosìdetta “commissione trattante”. L’incontro è stato rinviato a data da destinarsi lasciando ancora inevase diverse questioni e criticità.  Tra queste, vi è quella della carenza di personale in particolare di Oss (operatori soci sanitari). Secondo una stima presso il nosocomio bruniano mancherebbero circa un centinaio di operatori socio sanitari che costituiscono ormai elementi essenziali per la funzionalità dei reperti. Il problema seppur da diversi anni attualissimo non vede all’orizzonte alcuna ipotesi di soluzione. E’ ormai più che noto che molti reparti sono sottodimensionati sul piano degli operatori ma un vero provvedimento risolutivo tarda da troppo tempo a venire. Tutto questo nonostante gli appelli ed anche gli stati di agitazione messi in campo dai sindacati. “Da mesi poniamo al centro dell’attenzione la questione ma al momento siamo rimasti inascoltati”Affermano da tempo  dalla sigla sindacale Fsi. La questione di fondo resta sempre il precario stato del Pronto soccorso, in particolare del reparto di Obi (Osservazione – breve intensiva). Al centro del dibattito vi erano proprio le modalità attraverso le quali incrementare l’organico anche in considerazione del vigente blocco dei concorsi. Soluzioni praticabili possono essere l’assunzione a tempo determinato oppure attraverso agenzie interinali. Nel frattempo, a finire tra le criticità è anche la sala mortuaria le cui condizioni sono divenute ulteriormente precarie. A mancare è un’ adeguato impianto di climatizzazione e fatiscente è l’intero stato dell’arte della sala di attesa. Le stesse suppellettili sono consunte e di antica data: la manutenzione ordinaria appare in maniera evidente assente. Da più parti si invoca un intervento di recupero come il ripristino di un necroforo, ovvero di un’unità specializzata alla sala mortuaria che ne curi la gestione, figura che manca da oltre dieci da anni dal pensionamento dell’ultimo addetto.  Restano ancora insolute le problematiche legate alle nuove sale operatorie, già realizzate e ancora in attesa dello svolgimento della gara per l’allestimento delle suppellettili. Si tratta in questo caso di un ultimo tassello per dichiarare l’intervento finalmente terminato che porterebbe ad una maggiore funzionalità dell’intero nosocomio. Anche sui locali del terzo piano, chiusi da mesi dopo un provvedimento dei Nas, si attende una risposta concreta. Il quadro delle criticità del Santa Maria della Pietà è certamente complesso e non sfugge alla difficile situazione che riguarda l’intera sanità della Regione. Il nosocomio resta nonostante le difficoltà uno dei punti di riferimento più importanti sull’asse Napoli – Avellino con un’ utenza di circa 500.000 abitanti. Proprio per questo l’auspicio di tutti è quello che quanto prima i progetti in cantiere siano completati nel più breve tempo possibile.

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