Rubrica APERTA-MENTE. Obesità e Inadeguatezza

L’argomento di questa settimana è di forte impatto sociale e sicuramente uno di quelli che ci toccano da vicino.

Si può definire l’obesità una condizione fisica patologica causata da un eccessivo ed incontrollato aumento del peso corporeo e del correlato BMI (indice di massa corporea) che comporta tutta una serie di disturbi fisiologici non certo secondari(disturbi cardiovascolari in primis).Ancor più patologico è il dilagare di questa “malattia” che si estenda a macchia d’olio in tutti i territori della nostra cosiddetta “società del benessere”,andandosi a sostituire in ordine di importanza ,secondo alcune statistiche,al problema della fame nel mondo.

Il problema dell’obesità è complesso in quanto sia le cause che la determinano (fattori eziologici) che le modalità di intervento sono molteplici. Tra le prime non possiamo non elencare anche i disturbi psichiatrici,primo fra tutti il BED o Disturbo da Alimentazione Incontrollata il cui sintomo principale è rappresentato da grosse abbuffate durante le quali il soggetto mangia qualsiasi cosa gli capiti a tiro,fino alla nausea.

La cosa più importante su cui tutti dovremmo riflettere,in questi casi di grossa diversità fisica, sono le discriminazioni ed i pregiudizi  cui queste persone sono sottoposte ogni giorno:sguardi curiosi e a volte divertiti;strutture e servizi pubblici totalmente impreparati ad accoglierli; possibilità lavorative precluse,e chi più ne ha più ne metta. Insomma come se tutti gli ostacoli che normalmente si incontrano,i problemi di salute,i rimproveri e gli insulti che il nostro io ci rivolge quotidianamente non bastassero,ci dovremmo preoccupare anche di apparire belli e gradevoli per non disturbare la sensibilità di qualcuno o, peggio, per ottenere un lavoro. La bellezza ha parametri personali e nessuno dovrebbe lasciarsi condizionare dagli altri,tanto da sentirsi in dovere di cambiare qualcosa di sé.

Nessun consiglio a riguardo,solo un invito a riflettere su cose talmente scontate da passare spesso inosservate.

di Autilia Scala

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