Scuola:”Il dirigente del liceo Medi di Cicciano non è politically correct” Interrogazione di Forza Italia al ministro dell’Istruzione

Cicciano – “Ispettori nella scuola dove il dirigente  organizza “teatrini” e manifestazioni elettorali nell’ambito delle attività didattiche degli studenti,  peraltro a spesa di tutti i contribuenti” è quanto hanno chiesto, in un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Istruzione, i deputati Elena Centemero, capogruppo di Forza Italia nella commissione Cultura della Camera, Paolo Russo, Mara Carfagna e Gianfranco Rotondi.  Al centro dell’iniziativa dei parlamentari di Forza Italia il convegno dal titolo “Merito e legalità”, organizzato dal liceo scientifico statale “Enrico Medi” di Cicciano ed in programma per il prossimo 24 gennaio.

La manifestazione, promossa  in occasione della consegna dei premi agli alunni meritevoli 2012/2013, prevede, come denunciano i firmatari dell’interrogazione, <gli interventi di  rappresentanti della Chiesa, della Procura della Repubblica di Nola e dell’arma dei Carabinieri e sarebbe in programma anche la presenza di un parlamentare del Partito democratico”.



“Una evidente discriminazione ed un grave esercizio di parziale formazione culturale”, secondo i parlamentari visto che <non si comprendono i criteri e le ragioni che hanno indotto il dirigente scolastico a chiedere ad un autorevole esponente del partito Democratico di intervenire, escludendo di fatto la rappresentanza di tutte le altre forze politiche e privando i giovani studenti che parteciperanno all’iniziativa, del confronto tra posizioni diverse, a vantaggio dell’espressione di un solo pensiero peraltro privo di una specifica caratteristica di unicità. Il parlamentare invitato non riveste alcun ruolo esclusivo: la sua stessa carica è rivestita da altri 944 parlamentari, da altri 629 deputati e da altri 39 componenti della commissione Antimafia>.

“La scuola – sottolineano Centemero, Russo, Carfagna e Rotondi – è il luogo della formazione libera e critica di ogni singolo cittadino ed i responsabili dell’istruzione devono quindi necessariamente approcciarsi agli studenti con un atteggiamento aperto, multiculturale e non ideologico, perché l’offerta formativa non può in alcun modo essere orientata ideologicamente,  o peggio, politicamente”. Da qui  la richiesta al Ministro di mettere in campo ogni attività per verificare  <se gli episodi denunciati si siano già ripetuti in passato a tutto danno di una completa e non parziale formazione e di  porre in essere, nell’ambito della sua competenza, un’attività ispettiva per verificare quali siano le motivazioni che hanno indotto siffatti comportamenti per evitare di rendere l’istruzione pubblica una sorta di teatrino elettorale, ponendo in grave imbarazzo l’intera comunità educante” .

L’interrogazione chiama ancora in causa Maria Chiara Carrozza per sapere se il titolare del dicastero all’Istruzione “sia a conoscenza dell’eventuale organizzazione, da parte del dirigente scolastico dell’ istituto, di altre iniziative, consentendo così ad altre formazioni politiche di rappresentare nelle stesse forme di diffusione la propria posizione e soprattutto se non ritenga che un istituto dalle grandi tradizioni non rischi in questo modo di diventare una sorta di “succursale” di sezioni di partito con evidente disappunto delle famiglie e soprattutto con uno scadimento in termini di autorevolezza e terzietà”.

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