Università nolana: mercoledì la nuova tavola rotonda

Nola – Un nuovo incontro per salvare l’Università bruniana. A confronto ancora una volta i sindaci dell’area nolana ed il preside della Facoltà di Giurisprudenza Federico Alvino per cercare di risollevare le sorti di un Ateneo che vanta oltre 7000 iscritti. Un iter portato avanti da mesi ormai; mesi di incontri promossi soprattutto da giovani universitari decisi più che mai a non far morire la loro “fucina di formazione” made in Nola. Dopo il summit tra i presidenti dei Forum dei comuni dell’area nolana promosso dal coordinatore nolano Giuseppe Napolitano e dopo l’incontro tra i sindaci dell’area ed il preside Alvino lo scorso 12 marzo presso la sede di piazza Giordano Bruno, si ritorna tra i banchi universitari. L’appuntamento è per mercoledì 20 aprile balle ore 18. Ad annunciarlo è il coordinatore del movimento Intesa Universitaria Nolana, Gennaro Saiello. “Vista la riforma, vista la situazione attuale, l’unica ancora di salvezza per la nostra università è quella di reperire fondi – ha dichiarato Saiello -. Si tratta di 200.000,00 euro all’anno per sopperire alle spese di gestione. Un dato emerso nell’ incontro del 12 marzo scorso. Per reperire tale disponibilità economica si sono prospettate due strade – ha continuato Saiello -:  1)costituire un consorzio esterno all’università, in cui i 40 sindaci dell’area si impegnano economicamente a destinare circa 5.000 euro annui al mantenimento dell’università a Nola. 2)Chiedere i fondi direttamente alla regione Campania.  Noi studenti siamo stufi di ascoltare semplicemente discussioni e chiacchiere inutili; nel prossimo incontro auspichiamo che ci sia data una risposta chiara. Vogliamo sapere se i 40 sindaci sono realmente disposti a “sacrificare” 5.000 euro annui per costituire il consorzio e se, una volta reperiti questi fondi, c’è la volontà da parte dell’università di rimanere sviluppando in loco un centro di eccellenza, la famosa cittadella giudiziaria”. Intanto continua la raccolta delle firme per salvare la sede di piazza Giordano Bruno. Gazebo posizionati ovunque, nelle piazze, presso le parrocchie, le associazioni, i circoli culturali. Un tam tam continuo e costante ad ampio raggio perché il problema è dell’intero territorio. “La questione non riguarda solo la città di Nola ma tutti i comuni limitrofi – ha commentato Giuseppe Napolitano, presidente del Forum bruniano dei Giovani  -. Siamo tutti d’accordo sul fatto che la chiusura dell’Università di Nola arrecherebbe un grave danno, oltre che agli stessi studenti iscritti e alle loro famiglie, anche allo sviluppo dell’intera area.  A questo punto sorge spontanea una domanda. Se Nola conta 7mila studenti circa, con ampie prospettive di crescita in termini numerici, perché spostarsi a Napoli? E’ questo un valido criterio di razionalizzazione delle risorse?”. “Con un’eventuale chiusura, a perdere sarebbe la stessa Parthenope – ha continuato Vincenzo De Feo, presidente Fuci Nola -. Andando via da Nola infatti, l’Università  rinuncerebbe alla possibilità di mettere su, collaborando con le già ben disposte amministrazioni locali, una Facoltà di Giurisprudenza degna di questo nome, rischiando invece una partita difficile a Napoli contro la Federico II”. Al momento ancora tanti perché. Si aspettano sviluppi mercoledì.

di Autilia Napolitano

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