Nola, Università: la settimana prossima un nuovo incontro tra le parti

Nola – Si riaprono le trattative tra comune ed Università per la questione della eventuale chiusura dell’Ateneo. Nella prossima settimana, previsto un nuovo incontro tra le parti. Nel frattempo, si apprende da fonte sicura, che vi sarebbe la possibilità di una linea di finanziamento da parte dell’Anci destinato proprio ai comuni che ospitano sedi universitarie. Una linea di finanziamento che escluse le grandi città e prevede che l’ateneo in questione abbia almeno 1000 iscritti. Se questa possibilità fosse concreta sarebbe una ciambella di salvataggio a cui aggrapparsi. Insomma un piccolo spiraglio.  Stando alle carte, infatti, al momento l’università Parthenope di Nola sembrerebbe  di fatto già chiusa. A dirlo è un protocollo d’ intesa sottoscritto di recente da sette rettori della regione Campania, il Governatore Caldoro, ed il Ministro Gelmini. Certo il protocollo d’ intesa è dal punto di vista giuridico sempre emendabile, ma ribaltare la situazione non è facile. Tutte le difficoltà di una situazione molto complessa e con pochi sbocchi, sono del resto  emerse in tutta la loro crudezza,  nell’ incontro di circa un mese fa presso la sede dell’università a Piazza Giordano Bruno. Un vertice serrato  che ha messo di fronte i sindaci del nolano, il rettore della Parthenope Claudio Quintano, il preside della facoltà di Giurisprudenza Federico Alvino, i rappresentanti degli studenti. L’università, con il Preside Alvino ed il rettore Quintano, ha rappresentato la situazione di grave difficoltà che patisce l’ateneo costretto a rientrare nei rigidi parametri della riforma Gelmini. Parametri che impongono di eliminare le situazioni passive. Proprio per questo, la sede di Nola è finita tra quelle da sopprimere. A mancare sono i fondi per la gestione ordinaria, oltre che per quelli per i fitti passivi. La soluzione prospettata è di spalmare questa spesa tra tutti i comuni dell’area nolana.Il tutto potrebbe essere realizzato attraverso un consorzio che potrebbe mettere insieme università, comuni, ed eventuale anche imprese. Dall’altra parte i sindaci sarebbero anche pronti a mettere in campo questo tipo di sacrificio, ma chiedono garanzie sul futuro. La domanda, insomma è la medesima “ Se noi mettiamo i soldi, l’università investirà sulla didattica, con nuovi corsi di laurea, corsi di specializzazione, che possano anche qualificare il territorio”. Su questo punto, al momento, dall’altra parte non c’è una risposta affermativa. “ Saranno garantiti i servizi che fino ad oggi  sono stati erogati”. Si risponde. Anzi va anche aggiunto che gli studenti dovrebbero comunque sostenere gli esami a Napoli, sebbene  con i professori con cui hanno seguito il corso. Elementi che al momento rendono difficile pensare ad una permanenza dell’università a Nola, anche se le ultime notizie sembrano aprire uno spiraglio.

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